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capanna media

cerchi di terra_r.jpg

Riparo in viaggio adesso, nel 2020

Oggi, torno a lavorare nello studio della capanna media, continuo a ragionare sulla gabbia, sulla sua materia e sulle ombre che danno corpo al suo volume. Oggi lavoro con l’argilla.

Ancora sulle ombre e lo spazio obliquo:

Di nuovo qui fra i muri obliqui della gabbia, dopo aver inseguito l’ombra continua per due anni, oggi mi rendo conto che non ci arriverò ma, non la troverò mai. Se potessi fermare il tempo adesso, arriverei a toccarla mentre lei disegna lo spazio della gabbia in diagonale, con geometria solare.

La lascio andare e giro lo sguardo.

Ora cerco l’ombra spezzata,

perché mentre la guardo proiettata su uno dei muri, quella è lì. Ma quando guardo verso l’altro muro, quella si è già spostata.

 

Spazio continuo e tempo fermo

tempo continuo e spazio spezzato

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Capanna media: lo studio

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La capanna media, come le altre capanne della colonia, era uno spazio di incontro per piccoli gruppi di ragazzi. Le capanne ospitavano le attività ricreative che si svolgevano durante i pomeriggi: erano immerse nel bosco e lontane dal resto degli spazi comuni. Erano il punto finale di lunghi corridoi che le collegavano con le altre parti dell’edificio.

La ricerca ha attivato questo spazio utilizzandolo come studio di artista, laboratorio e spazio espositivo.

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